CAMPAGNA 2012 |
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Prosegue lo scavo dell’area e, come già per la precedente
campagna di scavo, si va delineando una situazione complessa e intricata. La
fase cimiteriale superficiale (ascrivibile al XIX sec.) si sovrappone infatti
ad orizzonti sepolcrali più antichi, che si susseguono senza soluzione di
continuità. L’intera area risulta cioè caratterizzata da stratificazioni
orizzontali di difficile lettura, ricchissime di materiali ossei in giacitura
secondaria e di sepolture che si intercettano l’un l'altra, a formare veri e
propri alveari. Un caso su tutti è rappresentato dall’individuo Us 2167,
rinvenuto nella porzione centro-orientale dell’area; la sepoltura, risalente
grosso modo alla fine del XVIII secolo, si trovava sotto un ossario (US 2094, già
indagato nel 2011); lo scheletro (maschio adulto >40 anni) risulta
tagliato longitudinalmente sotto il torace da una fossa destinata ad accogliere
ossa sparse; contemporaneamente, al lato del cranio, si evidenziano due tibie,
presumibilmente appartenenti al medesimo individuo e ridotte al momento della realizzazione
della suddetta fossa. Come si nota una situazione complessa, la cui
interpretazione necessita di attenzioni e di cautele.
Contemporaneamente continua la messe in luce, la documentazione e la rimozione
di altri scheletri, tutti afferenti agli ultimi due secoli di utilizzo del
cimitero (per
la cui storia si rimanda qui). Tra questi l’Us 2151 è stata sottoposta
a rilievo fotogrammetrico, in grado di restituire una fedelissima ricostruzione
3D dei reperti
Dopo la ripulitura generale del settore centrale dell’area è stata messa in luce quasi completamente la rasatura del perimetrale medievale nord della chiesa abbaziale. Si tratta di un setto murario largo 1,2 m, con muratura a sacco e paramenti in bozze di calcare, arenaria e ciottoli. E’ ancora presto per definire se siamo in presenza di parte dello spiccato del muro oppure se siamo già a livello delle fondazioni, anche se questa seconda ipotesi, data la irregolarità della muratura, appare al momento come la più probabile. Nel settore meridionale dell’area è stato rimosso completamente l’individuo scheletrizzato sepolto in piena terra già parzialmente messo in luce nella giornata di ieri. Sempre nello stesso settore è stato rimossa l’US 3083, costituita da uno strato marrone giallastro a matrice mista contenente frustuli laterizi e reperti osteologici umani non in connessione. In seguito alla sua rimozione sono stati identificati diversi tagli relazionabili a più sepolture, tra cui un taglio ellittico contenente i resti di un inumato in decubito dorsale con orientamento Nord/Sud. Si tratta probabilmente di fasi cimiteriali ascrivibili al XVII-XVIII secolo, quando sappiamo che la porzione anteriore della chiesa medievale, ormai scoperchiata, era ridotta ad area cimiteriale.