CAMPAGNA 2011 |
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Prosegue l’indagine della paleosuperficie US 2009,
estesa su tutta l’area di scavo e sembra profilarsi una situazione particolarmente
complessa, caratterizzata da zone ricche di ossa frammentate e sparse di epoca moderna,
la maggior parte delle quali sono rasate da uno sbancamento realizzato in epoca
moderna che ne ha compromesso fortemente la preservazione: nella porzione
centro-settentrionale dell’area è stato messo in luce, documentato e rimosso il
primo individuo in connessione (US 2031), di cui rimanevano conservati
soltanto gli arti inferiori; quanto agli altri reperti osteologici, sono stati
messi in luce alcuni scheletri nella porzione centrale e nell’allargamento
occidentale effettuato nella mattinata.
Contemporaneamente, nella porzione sud orientale del saggio, la rimozione di US
2009 ha messo in evidenza una
concentrazione di pietre di piccole medie dimensioni che sembrano allineate in
senso sud-nord: si ipotizza che possano costituire la fondazione di una
struttura muraria la cui entità deve ancora essere accertata.
È stato aperto un nuovo saggio di scavo di 6x4 m posto a sud-ovest della chiesa di San Pietro per allargare l’indagine alle strutture afferenti all’antico monastero Camaldolese. La rimozione dello strato humotico superficiale (US 4001) ha permesso di individuare una serie di scarichi artificiali di terreno frammisto a rifiuti edili risalenti anni recenti; nella porzione nord-occidentale è stata individuato uno scasso subrettangolare riempito di terreno sabbioso e macerie che costituiva in origine la buca di un impianto per l’alloggiamento di un albero. Tra i materiali recuperati numerosi sono i reperti ceramici risalenti al XIX e XX secolo.