CAMPAGNA 2011 |
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E’ stato messo in luce l’individuo US 2039 posizionato nella porzione nord ovest dell’ampliamento dell’area 2000. L’inumato si presenta in decubito prono con orientamento ovest-est con gli arti inferiori leggermente flessi ed in buono stato di conservazione, mentre il resto dello scheletro si è conservato solo parzialmente ed è molto frammentato. La tibia sinistra si presenta posta frontalmente, l’astragalo del piede sinistro è posizionato sulla diafisi tibiale. La mano sinistra si trova al di sotto del bacino, di cui rimane solamente un piccolo frammento, mentre la mano destra si trova all’altezza dell’epifisi prossimale del femore destro; in corrispondenza di quest’ultima è stata rinvenuta una perlina in pasta vitrea di colore verde acqua con foro centrale che potrebbe costituire un grano di un rosario. Sono stati rinvenuti numerosi chiodi che lasciano ipotizzare l’originaria presenza di una cassa o copertura lignea che conteneva il corpo del defunto. Il cattivo stato di conservazione della parte superiore del corpo e lo schiacciamento degli arti inferiori potrebbero essere stati causati da una caduta di pietre e terra successiva alla decomposizione della cassa lignea, a questo fenomeno è possibile ricollegare la frammentazione del cranio e la dislocazione di alcune ossa come il frammento di omero rinvenuto nella porzione superiore sinistra della fossa.
La posizione anomala dell’individuo potrebbe essere collegata all’esigenza di disfarsi frettolosamente del corpo forse in seguito ad una morte dovuta ad un’epidemia (forse il colera del 1855?!) che colpì la zona nella seconda metà dell’XIX sec.
Prosegue intanto lo scavo in tutta l’area, con la contestuale messa in luce degli orizzonti di sedimento frammisto a ossa, e appaiono sempre più evidenti le tracce di uno sbancamento orizzontale del terreno per l’allettamento del manto stradale moderno e la costruzione dell’annesso nord-occidentale della chiesa (vedi foto): se infatti analizziamo una panoramica delle ossa deposte nello strato US 2009, si può osservare come molte siano tagliate orizzontalmente alla medesima quota. Nel settore sud-orientale dell’Area, infine, è emerso il lacerto di una struttura muraria in pietre sbozzate ortogonale all’asse lungo della chiesa di ancora dubbia interpretazione.
Lo scavo del riempimento (US 4013) a matrice limosa della fossa con orientamento nord-sud (US -4012) ha permesso di evidenziare la morfologia del taglio a U, individuato per una profondità massima di 40 cm, con fondo piano, largo 70-80 cm, che degrada in direzione sud. Dal riempimento provengono una serie di reperti ceramici medievali di grezze prive di rivestimento, il fondo di un bicchiere in vetro del XVI-XVII secolo insieme a materiale ceramico del XVIII secolo, come maculate settecentesche e slip ware. La colmata definitiva della fossa non è avvenuta prima della fine del ‘700. Si è quindi deciso di approfondire lo scavo dell’intera area 4000, ripartendo dalla rimozione dell’asfalto. Subito al di sotto del manto stradale asfaltato è stato messo in luce un precedente piano stradale caratterizzato da malta e ciotoli di fiume risalente probabilmente alla metà del XX secolo.